domenica 27 gennaio 2019

Curiosità: Schindler's List ispirato al romanzo di Thomas Keneally

Buon pomeriggio readers, oggi vi parlo del film e del libro di "Schindler's list", essendo oggi 27 Gennaio la giornata della memoria.



Schindler's List è un film del 1993 diretto da Steven Spielberg che adoro, interpretato da Liam Neeson, Ben Kingsley e Ralph Fiennes e dedicato al tema della Shoah.

Lo sapevate che è ispirata al romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally e basata sulla vera storia di Oskar Schindler, la pellicola permise a Spielberg di raggiungere la definitiva consacrazione tra i grandi registi. È considerato unanimemente uno dei migliori film della storia del cinema.

Caratteristica saliente del film è quella di essere stato girato interamente in bianco e nero, fatta eccezione per quattro scene: la prima è la scena iniziale, in cui si vedono due candele spegnersi, così come, simbolicamente, la fiammella di altre due candele riacquista colore verso il termine della storia. La seconda e la terza scena in bianco e nero, dove appare una bambina con un cappotto, solo quest'ultimo colorato di rosso, dapprima durante il rastrellamento del ghetto, poi durante la riesumazione delle vittime. 


Infine, è interamente a colori la sequenza finale del film, quando, ai giorni nostri, vengono rispettosamente deposti i sassi sulla tomba del vero Oskar Schindler presso il cimitero di Gerusalemme ( scena che amo e che fa venire i brividi).


A seguito dell'enorme interesse suscitato, Spielberg utilizzò parte degli incassi per creare la Survivors of the Shoah Visual History Foundation, organizzazione no-profit per la collezione audio-video delle testimonianze di circa cinquantaduemila sopravvissuti. Alcune di queste interviste compaiono nei contenuti extra del DVD di Schindler's List e sono molto interessanti.

TRAMA
Cracovia, 1939. L'industriale tedesco Oskar Schindler, bella presenza e temperamento avventuroso, manovrando i vertici nazisti tenta di rilevare un fabbrica per produrre pignatte e marmitte. Già reclusi nel ghetto di Podgorze, ed impossibilitati a commerciare, alcuni ebrei vengono convinti da Schindler a fornire il denaro per rilevare l'edificio: li ripagherà impiegandoli nella fabbrica, pagandoli con utensili da scambiare e sottraendoli al campo di lavoro comandato dal sadico criminale tedesco Amon Goeth. Dopo aver ricevuto la breve visita di Emilie, la moglie che subito torna in Moravia vista la vita di libertino impenitente del marito, Schindler, sempre più nelle grazie dell'alto comando nazista e di Goeth, costruisce un campo per i suoi operai, dove le milizie non possono entrare senza la sua autorizzazione. Infine, scatenatosi lo sterminio, decide di attivare, dando fondo a tutte le sue risorse finanziarie, una fabbrica di granate nella natia Brinnlitz. Con l'aiuto dell'inseparabile Itzhak Stern, il contabile ebreo, compila una lista di 1100 persone ebree perché vengano a lui affidate come operai. Mentre gli uomini arrivano a destinazione, le donne vengono per errore tradotte ad Auschwitz, e solo con grande rischio ed impiegando a fondo risorse e conoscenze, Schindler riesce a strapparle alla morte. Per sette mesi la fabbrica produce appositamente granate difettose, finché l'armistizio non trova l'industriale senza denaro. I suoi operai gli donano un anello d'oro con su incisa una frase del Talmud: "Chiunque salva una vita salva il mondo intero".

In questo post vi volevo parlare delle varie simbologie presenti in questo capolavoro:

Il bianco e nero

Il film affronta la tematica universale del bene contro il male, contrapponendo un protagonista buono come Schindler (tedesco buono) auna figura malvagia e psicopatica come Göth; Troviamo Schindler che passa da sostenitore del partito Nazista ad eroe salvatore di vite umane. Viene così introdotto un secondo tema inerente la redenzione, in quanto Schindler, uno spregiudicato affarista ai margini della rispettabilità, diventa una figura paterna responsabile del salvataggio di più di mille persone.

Lo sapevi che per Spielberg, la rappresentazione della realtà in bianco e nero rappresenta l'Olocausto stesso: «L'Olocausto fu vita senza luce. Per me il simbolo della vita è il colore. Per questo un film che parla dell'Olocausto deve essere in bianco e nero»

La bambina in rosso

Nonostante il film sia prevalentemente in bianco e nero, un cappottino rosso è utilizzato per distinguere dalla massa una bambina durante la scena della liquidazione del ghetto di Cracovia. 

Più avanti nel film, Schindler vede il cadavere della stessa bambina, riconoscibile solo dallo stesso cappotto che indossa. Spielberg riferì che la trovata era da intendersi come simbolo di quanti erano consapevoli ai più alti livelli del governo statunitense, del massacro degli ebrei in atto in Europa ma che non fecero nulla per impedirlo. 

A tal proposito Spielberg dichiarò: «Era evidente come una bambina con un cappotto rosso che cammina per la strada, ma nessuno pensò di bombardare le linee ferroviarie tedesche. Nulla fu fatto per fermare... l'annientamento degli ebrei europei. Quindi questo è il mio messaggio nel lasciare quel particolare del film a colori». Probabilmente secondo il professor André H. Caron dell' Università di Montréal  il rosso potrebbe simbolizzare "l'innocenza, la speranza, o il sangue degli ebrei sacrificati nell'orrore dell'Olocausto". Infine, il dettaglio a colori della bambina che corre con il cappotto rosso è, probabilmente, un omaggio a Akira Kurosawa che aveva già usato questo espediente in Anatomia di un rapimento del 1963.

La bambina venne interpretata sullo schermo da Oliwia Dąbrowska, tre anni d'età all'epoca delle riprese. Spielberg le chiese di non vedere il film fino a quando non avesse compiuto diciotto anni, ma lei lo vide a undici anni e ne rimase "terrorizzata". Rivedendo poi la pellicola da adulta, si disse orgogliosa del ruolo da lei interpretato (Ho l'immagine della bambina impressa nella mente da anni).

Candele

La scena d'apertura del film mostra una famiglia ebrea durante la celebrazione dello Shabbat

Spielberg disse che "iniziare il film con l'accensione delle candele... con la celebrazione di un normale Shabbat era come rappresentare la quiete prima della tempesta che travolse gli ebrei".

Quando il colore sfuma nei momenti iniziali del film, lascia il posto a un mondo dove il fumo simbolizza i corpi bruciati ad Auschwitz. Solo alla fine, quando Schindler permette ai suoi operai di effettuare i preparativi per lo Shabbat, l'immagine della candela torna ad ardere infondendo calore. Per il regista, esse rappresentano "un bagliore di speranza".

Le pietre sulla tomba

La pellicola si conclude con la processione di ebrei (discendenti di quelli perseguitati dai nazisti) che ogni anno si recano alla tomba di Schindler a deporre piccoli sassi (scena veramente commovente).

Per spiegare questa tradizione ebraica bisogna andare molto indietro nel tempo. Cioè alle origini, quando il popolo di Israele passava gran parte del suo tempo nelle zone aride del deserto. 

Abramo, Lot, Isacco e Giacobbe erano pastori nomadi, sempre alla ricerca di luoghi verdeggianti dove uomini e animali potessero abbeverarsi e riposarsi. Per ritrovare i luoghi dove erano sepolti i loro cari erigevano dei tumuli di pietre. Usanza questa che si sono tramandati di generazione in generazione, anche quando gli ebrei abbandonarono il deserto e si stabilirono nelle città e quando si dispersero in tutto il mondo. 

Sulle tombe dei cimiteri gli ebrei depongono sempre pietre al posto dei fiori per ricordare i loro cari e anche le origini del loro popolo.

Cosa dire miei cari readers, io ho amato libro e film e se non lo avete visto ve lo consiglio assolutamente per non dimenticare!

sabato 26 gennaio 2019

BLOGTOUR: 5 buoni motivi per leggere "Il tuo nome sussurrato ai miei sensi"

Buongiorno readers, oggi ospitiamo sul blog una tappa del blogtour dedicato al libro "Il tuo nome sussurrato ai miei sensi" di Caterina Frecentese.




La tappa di oggi consiste nel darvi ben 5 motivi per cui vale la pena di leggere e acquistare questo meraviglioso libro e quindi direi di iniziare.

5 BUONI MOTIVI

1- SENTIMENTI: Tutto quello che posso dirvi a parole risulterebbe riduttivo, è un fiume in piena di emozioni, dalla prima all'ultima pagina e io ammetto di aver pianto tantissimo.

2- STORIA VERA: Dal mio punto di vista merita tantissimo essendo una storia vera e quindi ancora di più ci si può rispecchiare nei protagonisti e poi ci permette di capire di più che tipo è la scrittrice.

3- STILE DI SCRITTURA: Ha uno stile fluido e scorrevole, si fa divorare in un lampo e non risulta mai noiosa e pesante la narrazione. 

4- I PERSONAGGI: Non si può fare a meno di legarsi profondamente alla protagonista, di sentirla come un amica o una sorella, perchè devo ammettere che la scrittrice ha il dono di rendere i suoi personaggi reali essendo ispirati da una storia vera.

5- FAMIGLIA: Vi dico questo perchè secondo me fa riflettere tantissimo sugli affetti importanti come la famiglia che spesso sottovalutiamo, ma che proprio come per Katia da un momento all'altro possono volare via.

Cosa dire miei cari readers, questo è un libro piccolino ma che merita tantissimo di essere pubblicato e quindi vi chiedo con tutto il cuore di sostenere Caterina Frecentese acquistando il suo libro che sta partecipando alla campagna di Crowdfunding della Bookabook...aiutiamola a vendere le copie necessarie per essere pubblicata!

LinkAcquisto: CliccaQui




giovedì 24 gennaio 2019

RECENSIONE: I volti dell'inganno di Daniele Cella e Alessio Manneschi

Buongiorno readers, ecco a voi la recensione a cura di Maria Lijoi del fantasy "I due volti dell'inganno" di Daniele Cella e Alessio Manneschi.

TRAMA

In un mondo pieno di inganni, ognuno recita una parte. 
In vista della celebrazione di un matrimonio fra reali, i clan dell'Impero si ritrovano nel palazzo imperiale, dove il Principe Isao sposerá la mite Ren, secondogenita del clan Nari. Per la prima volta da tanti anni, i clan sono riuniti in pace...finché non accade l`
imprevedibile. 

Sotto l`influsso di una luna scarlatta, tradimenti celati tra le ombre vengono alla luce. Macchinazioni ingannevoli prendono forma. Creature misteriose, anime sventurate, eroi impavidi, sicari astuti, e figure dal passato oscuro danno vita ad una trama di eventi cui nemmeno la Sacra Triade puo` porre un freno. 

Potrá l`Impero essere sottratto alle mani di cospiratori disposti a uccidere pur di averlo? O cadrá in loro potere per sempre?

I Volti dell'Inganno, un romanzo dark fantasy, é il primo libro della saga Sinfonie del Sole e della Luna.

RECENSIONE

La lettura di questo libro è stata particolarmente difficoltosa, per varie ragioni ho impiegato tantissimo
tempo per finirlo. Innanzitutto volevo iniziare parlando della scrittura: è piuttosto pesante, lo stile non è
lineare, si passa da termini semplici a termini un po' più ricercati nel giro di poche righe; il registro
linguistico è incoerente, anch'esso cambia tra una frase e un'altra, mi viene in mente ad esempio il
personaggio di Ren, descritto come una ragazza semplice, dall'animo sensibile, delicata, e nel suo parlare
non troppo altolocato nonostante il ruolo di principessa del clan Nari, ma nel momento di porgere le
condoglianze ad una ragazza che ha perso la casa adotta un registro che non le appartiene e secondo me
anche fuori luogo rispetto al contesto. Ci sono inoltre diversi errori nell'utilizzo di alcuni vocaboli, come
ad esempio nel prologo il termine “ameno”, utilizzato per la descrizione di un luogo tetro ma che in realtà
vuol dire l'opposto. In ultimo l'utilizzo eccessivo di aggettivi nelle descrizioni che disorientano il lettore
impedendogli di figurarsi quanto sta accadendo: purtroppo a volte nel voler descrivere troppo qualcosa si
impedisce a chi legge di immaginare ciò che si vede, forzando un po' la sua fantasia e questo appesantisce
la lettura.
Tutto questo lo si può notare sin dalle prime pagine e perdura fino alla fine della narrazione.
Per quanto riguarda la trama, la trovo intrigante ma credo debba essere sviluppata meglio: ci sono troppi
personaggi e ognuno ha la sua storia ma mentre alcune sono trattate in diversi capitoli (Ren, Isao, Hadja,
Saemon, Celty) alcune sono solo accennate (Yuna, Rakesh, Ranbelt). In particolare credo che la storia di
Rakesh sia inutile dato che non ha un seguito e non influisce minimamente nella storia, è una storia in
parallelo che non si interseca mai con il corso degli eventi. Ci sono inoltre diversi errori logici ad esempio
nel prologo quando si parla di una luce che “squarciò il buio”, Shin (il personaggio di cui si sta parlando
che non avrà alcun futuro nella storia, non si sa chi sia nè che ruolo abbia) sembra ritrarsi come se fosse
infastidito, ma poi si dice che “i suoi occhi spenti riuscirono a malapena a percepire il cambiamento”.
Oppure durante il viaggio di Isao, Khalem, Celty e Ranbelt non si percepisce lo scorrere del tempo, la
giornata dura il tempo di un dialogo: quando iniziano a parlare è giorno e al termine della conversazione è
notte.
Insomma credo che in questo libro ci sia del potenziale che però non è stato sfruttato appieno, poteva
essere un bel libro ed effettivamente la trama prometteva bene, ma ha bisogno di una revisione su diversi
aspetti, sembra più una bozza, un' idea di romanzo piuttosto che un romanzo compiuto. Spero che gli
autori prendano nota di quanto ho percepito io dalla lettura di questo libro perché a mio parere ogni critica
è costruttiva e serve per poter di migliorare.



martedì 22 gennaio 2019

(BLOGTOUR+GIVEAWAY) INTERVISTA: Annalisa Malinverno autrice di Portobello Road

Buongiorno readers, oggi ospitiamo una tappa del blogtour dedicato al libro "Rortobello Road" di Annalisa Malinverno che ho avuto il piacere d'intervistare per voi.




INIZIAMO

1- Chi è Annalisa come persona e non come autrice?
Ciao Emanuela e buona giornata anche a chi sta seguendo il Blog Tour. Sono molto felice di quest’opportunità e di potervi parlare un po’ di me. Chi sono io come persona? Mi verrebbe da dirti stupenda ma non ne sono poi così sicura e in realtà non so darti una risposta precisa perché anch’io sto cercando di capirlo e ogni giorno scopro qualcosa di me che non conoscevo. Sicuramente sono una persona semplice, creativa, socievole e di animo buono, non posso dire altrimenti, ma nella mia semplicità sono anche tanto complicata! Ecco potrei dirti che esternamente sono una persona tranquilla e serena pur essendo interiormente spesso in fermento e alla ricerca di nuove cose. E questo lo vivo dentro di me, nei miei pensieri e nelle mie giornate, talvolta anche mettendolo nero su bianco. 
2 – Quando è nata la tua passione per la scrittura?
Esattamente non ricordo quando si è accesa questa scintilla ma credo che la passione per la scrittura sia nata con me, perché se mi guardo indietro, scopro che da quando ho imparato l’abc, mi è sempre piaciuto scrivere. Fin da quando ero bambina anche scrivere le cartoline da mandare agli amici d’infanzia e parenti quando andavo in vacanza con i miei genitori, era una gioia. Passavo una giornata intera a scriverle. Non mi limitavo a mettere nero su bianco le solite frasi ma in bella grafia con tante parole raccontavo le emozioni di certi momenti straordinari vissuti in vacanza e solitamente riempivo tutto lo spazio a disposizione prima di arrivare ai saluti finali. A volte creavo dei personaggi che vivevano, parlavano e pensavano, grazie alla mia penna e li custodivo gelosamente nel mio diario segreto. Anche da ragazza sentivo il bisogno di mettere nero su bianco i miei pensieri, talvolta

lunedì 21 gennaio 2019

RUBRICA: Classici "Amleto" di William Shakespeare

Buongiorno reders, oggi parliamo insieme di "Classici" e questa volta affrontiamo "Amleto" di Shakespeare , sicuramente lo conoscete tutti questo fantastico principe di Danimarca e nel caso non fosse così, è questa l'occasione per conoscerlo meglio.


TRAMA: 

Il re di Danimarca è morto; il figlio ed erede al trono, il principe Amleto vede apparire sugli spalti del castello di Elsinore il suo spettro che gli rivela di essere stato avvelenato dal proprio fratello Claudio che ne ha poi sposato la vedova, la regina Gertrude ed ha usurpato il trono.
Amleto giura al padre di vendicarlo e comincia a fingere di essere pazzo per poter scoprire tutti i responsabili e i complici, ma è tormentato da dubbi ed indecisioni che si alternano in lui momenti di grande slancio emotivo e risolutezza.
Respinge Ofelia, figlia del ciambellano Polonio, che pur ama e da cui è riamato; mentre interroga in un drammatico colloquio la madre, uccide Polonio, che ha sorpreso a spiare dietro una tenda.
Claudio cerca di sbarazzarsi del nipote, inviandolo in Inghilterra con due falsi amici Rosencrantz e Guidersten che hanno l'incarico di ucciderlo. Ofelia, intanto, impazzita, si annega ed il fratello Laerte è deciso a vendicare la sua morte e quella del padre. Di questa situazione approfitta Claudio: egli invita i due giovani a confrontarsi in un duello incruento, in realtà fa avvelenare la punta della spada di Laerte ed il vino da offrire ad Amleto.
Il giovane principe viene ferito, ma uccide Laerte che gli rivela la verità e lo zio; la regina muore per aver bevuto il veleno destinato al figlio.

Prima di morire Amleto affida all'unico vero amico della sua vita, Orazio, il compito di narrare la sua storia. La narrazione si chiude con l'arrivo di Fortebraccio, principe di Norvegia che assume il governo del regno.

Questa possiamo dire che è la mia tragedia preferita dell'autore, è quella che fin da subito è riuscita a toccarmi e appassionarmi come poche.

Direi di analizzare i personaggi insieme e iniziamo da quelli principali:


  • Amleto: è il protagonista della tragedia e principe di Danimarca, figlio della regina Gertrude e del defunto re Amleto e nipote dell'attuale re Claudio, suo zio. Amleto è un personaggio malinconico, indeciso, cinico e molto amareggiato dagli intrighi di suo zio e sua madre per impossessarsi del potere. È un personaggio enigmatico e ambiguo, dilaniato da conflitti interiori tra paure, indecisioni, vita e morte (io lo amo).
  • Claudio: è l’attuale re di Danimarca, zio di Amleto e suo antagonista; è un ambizioso uomo politico, guidato dalla sua sete di potere e senza scrupoli; mostra ogni tanto segni di umanità, come il suo amore per Gertrude, che sembra sincero. È ambizioso e crudele, e soprattutto manipolatore. Alla fine ordisce il piano che avrebbe dovuto uccidere Amleto: un calice avvelenato durante un duello con una spada avvelenata. La spada avvelenata ucciderà Amleto, ma il calice si riversera contro il nuovo re e sua moglie.
  • Gertrude: regina di Danimarca e madre di Amleto, ora sposata con Claudio. Gertrude ama profondamente il figlio, ma è comunque una donna debole. Non si capisce se sia coinvolta nel complotto nei confronti del padre di Amleto o sia stata travolta dagli eventi.
  • Polonio: ciambellano di Elsinore, padre di Laerte e di Ofelia.
  • Ofelia: figlia di Polonio, di cui Amleto è stato innamorato. Impazzisce per il dolore quando il padre muore per mano di Amleto e terminerà la sua esistenza affogandosi in un corso d'acqua e scatenando l'ira del fratello Laerte che si vendicherà uccidendo Amleto.
  • Laerte: figlio di Polonio e fratello di Ofelia. È un giovane molto impulsivo. Trascorre molto tempo in Francia e duellerà contro Amleto per vendicarsi.

Passiamo anche a parlare di quelli secondari ma comunque importanti chi per un motivo e chi per l'altro:

  • Orazio: amico di Amleto, compagno di studi presso l'università di Wittenberg. Orazio aiuta Amleto nella scoperta della verità e gli rimane fedele per tutta la tragedia. Quando Amleto muore, Orazio rimane in vita per raccontare la storia di Amleto.
  • Fortebraccio: principe di Norvegia, il cui padre è stato ucciso dal padre di Amleto, che vuole attaccare la Danimarca per vendicare la morte del padre.
  • Il fantasma del re: lo spettro del padre di Amleto sostiene di essere stato assassinato da Claudio e invita Amleto a vendicarlo. Amleto ipotizza che lo spettro potrebbe essere il diavolo stesso, che vuole ingannarlo e fargli commettere un omicidio. La questione su chi sia il fantasma e da dove venga non viene mai svelata.
  • Rosencrantz e Guildenstern: due cortigiani ex amici di Amleto, che vengono convocati da Gertrude e da Claudio per cercare di scoprire il motivo dello strano comportamento di Amleto.
  • Osric: il cortigiano stolto che chiama Amleto al suo duello con Laerte.
  • Voltimand e Cornelius: cortigiani che vengono inviati in Norvegia per convincere Fortebraccio a non attaccare la Danimarca.
  • Marcello e Bernardo: le due guardie che per prime vedono il fantasma del sovrano camminare sui bastioni del castello. Marcello è presente quando Amleto incontra per la prima volta il fantasma.
  • Reynaldo: servo di Polonio, inviato in Francia per controllare e spiare il figlio Laerte.
Amleto è comunemente noto per il suo monologo interiore che inizia con la frase che tutti noi conosciamo,“To be, or not to be, that is the question” Essere, o non essere, questo è il dilemma, dove il principe sembra raziocinante ma allo stesso tempo carico di dubbi. Amleto dà vita ad un dibattito interiore sugli svantaggi e i vantaggi dell'esistenza e sulla opportunità di togliersi la vita, riferendosi in particolar modo alle persone scoraggiate dalla stessa esistenza che vivono. Amleto ritiene che gli svantaggi del vivere superano i vantaggi, ma è anche conscio che l’atto in sé, il suicidio, è condannato come peccato mortale dalla chiesa. Il punto cruciale del suo pensiero interiore è questo: vivere o morire, agire o non agire? 

Secondo voi? io la trovo una domanda molto attuale e la mia risposta è che vale sempre la pena di vivere nonostante le difficoltà.

Io consiglio questa tragedia appassionante veramente a tutti, fatemi sapere anche voi cosa ne pensate e se vi è piaciuta.

mercoledì 16 gennaio 2019

RUBRICA: Le grandi figure della storia Romolo e Remo

Buon pomeriggio readers, oggi per inaugurare la rubrica #LeGrandiFigureDellaStoria ho deciso di parlarvi di "Romolo e Remo", e della loro leggenda legata alla nascita della città eterna, cioè Roma.




Iniziamo readers, voi la conoscete la leggenda? A me veniva raccontata fin da bambina come una favola e mi affascinava sempre tanto.
Come grandi figure della storia metterò nella rubrica, sia grandi condottieri che figure simboliche molto note.

Tutto ebbe inizio quando Amulio e Numitore, due fratelli che, nell'antico Lazio, si contendevano il trono della città di Albalonga

Fu Amulio a cacciare il fratello e costrinse la figlia di lui Rea Silvia a diventare vestale ( direi un proprio un bravo zio, questo non lo avevo notato da bambina). Lo fece perché così non si sarebbe potuta sposare e non avrebbe generato possibili rivali al trono. 

La ragazza però fu amata proprio dal dio Marte e nacquero due gemelli, ai quali diede i nomi di Romolo e Remo.

Lo zio infuriato ordinò che i neonati fossero subito uccisi.

 La guardia però non ebbe il coraggio di commettere un simile delitto, mise di nascosto i piccoli in una cesta e li affidò alla corrente del Tevere nella speranza che qualcuno li trovasse e si prendesse cura di loro ( Penso che all'epoca pochi si sarebbero comportati così e credo sia da ammirare). 

Lo stesso giorno, una lupa che era scesa al fiume per bere nei pressi del Colle Palatino udì il vagito dei bimbi. Li portò a riva, li riscaldò e li sfamò con il suo latte (Il regno animale su questo è mille volte avanti a noi).

Dopo poco passò in quel luogo un pastore di nome Faustolo che senza esitare li portò a casa da sua moglie, la quale li crebbe come fossero stati i figli che lei non aveva potuto avere.

Una volta adulti, i gemelli vennero a conoscenza della loro origine. 

Così tornarono ad Albalonga, uccisero lo zio Amulio, restituirono il trono al nonno Numitore e liberarono la madre che era stata imprigionata per tutti quegli anni.

Un giorno i due decisero di fondare una loro città, ma non riuscivano a mettersi d'accordo sul luogo dove farlo: Romolo la voleva costruire sul Colle Palatino, mentre Remo preferiva la pianura (Classica diatriba tra gemelli che la vedono esattamente all'opposto hahah io ne so qualcosa avendo una sorella gemella).

Per decidere sii affidarono al responso degli dei i quali stabilirono che la scelta sarebbe toccata a chi avesse visto, in un certo tempo e in uno spazio definito di cielo, il maggior numero di uccelli ( richiesta decisamente strana).

Vinse Romolo, che subito iniziò a tracciare con l'aratro il solco sacro che avrebbe delimitato la città.

Remo però lo prendeva in giro e lo infastidiva sul lavoro, al punto che Romolo si arrabbiò e lo uccise (Drastico hahah diciamo un po cattivo il gemello perchè ci vuole un coraggio ad uccidere il proprio fratello perchè lo infastidisce). 

Così divenne il primo Re di Roma ed Era l'anno 753 a. C.

martedì 15 gennaio 2019

RUBRICA: Curiosità su Lewis Carroll



Buon pomeriggio readers, oggi per la rubrica "Curiosità" vi voglio parlare di un autore che ho amato per aver creato il mio "Alice nel paese delle meraviglie", sto parlando proprio di lui, Lewis Carroll.

Risultati immagini per lewis carroll

La rubrica come sapete, consiste nello svelarvi qualche curiosità che magari non conoscete di un determinato autore e lui dal mio punto di vista è decisamente un tipo particolare che avrei voluto conoscere.

Di voci e curiosità su Lewis Carroll se ne sono sempre sentite tante, sarà che non era molto convenzionale.

Sapevate che era solito non indossare mai il soprabito, neanche in pieno inverno con il grande freddo e indossava sempre i guanti scuri (era normale all'epoca) forse anche per coprire le mani macchiate dal suo lavoro da fotografo.

Era particolare anche il suo gusto sull'abbigliamento delle donne, perchè era convinto che le donne non si dovessero cambiare di vestiario più di una volta al giorno e odiava le scarpe a punta con il tacco alto (simbolo decisamente di femminilità solitamente).

In giro si dice che spesso aveva dei movimenti scattosi e meccanici a causa di un infiammazione alle ginocchia, poi sappiamo che era anche balbuziente ma aveva fatto un buon lavoro per limitare il difetto solamente con quelle parole che iniziavano con P e D e

sabato 12 gennaio 2019

RUBRICA: #LoSapeviChe... "Il saluto alla visiera"

LO SAPEVI CHE... "Il saluto alla visiera"


 Buongiorno readers, mi presento: sono Alessandro e in questa rubrica vi parlerò di alcune curiosità, cose di cui parliamo o gesti che facciamo magari inconsciamente i quali però hanno un significato...
Quale modo migliore di salutarvi se non quello che uso ogni giorno di dovere se incontro ciascuno di voi mentre sono in servizio? 
Ebbene sì, sono un poliziotto e se vi incontro per strada è buona norma per me presentarmi a voi portando la mano destra alla fronte, all'altezza della visiera del mio copricapo e per quanto vi possa sembrare strano questo gesto sta a significare che sono al vostro servizio... ma chi di voi sa che questa usanza risale al Medioevo?
Può sembrare strano ma è così, i primi ad utilizzare il saluto alla visiera furono i cavalieri durante il Medioevo, ed alcune fonti precisano che tale usanza ebbe inizio con le crociate, ovvero, prima di partire per la terra santa, i signori feudali si presentavano dinanzi al Papa indossando la propria armatura comprensiva di elmo, il quale copriva interamente il viso per garantire una protezione migliore in combattimento, tuttavia nel prestare giuramento al pontefice, in segno di rispetto, essi alzavano la celata per mostrare i propri occhi o comunque il proprio viso, così che il Papa potesse guardarli e riconoscerli prima che partissero per una così ardua impresa (che alla fine si rivelò piuttosto fallimentare). 
Questa usanza poi venne estesa anche ai superiori in ambito militare, ogni soldato o cavaliere che si poneva al servizio di un signore più potente era tenuto a presentarsi in questo modo prima dell'investitura.
Dal Medioevo sino ad oggi, attraverso le varie guerre e i vari continenti il saluto alla visiera è ancora in uso ed è un obbligo per ciascun appartenente a corpi militari: Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Marina; Aeronautica, ma anche a corpi civili: Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria e Polizia Locale, dinanzi ad un superiore gerarchico od un'autorità. 
Il gesto sta ancora a significare rispetto e senso del dovere, e vi sono nate diatribe anche sulla giusta curvatura del palmo della mano o sulla corretta inclinazione del polso; io stesso sono stato corretto dai miei superiori a volte perché non tenevo la mano a "paletta", insomma noi ci teniamo, si vede... e se venite salutati così per strada sappiate che è un gesto onorevole nei vostri confronti ;)

venerdì 11 gennaio 2019

RECENSIONE: Prigioniera dei sogni di Ilari_Si

Buon pomeriggio readers, oggi la recensione del libro "Prigioniera dei sogni" di Ilaria_Si.



LINK ACQUISTO


Sinossi

Cosa ci fa una ragazza di quindici anni sul tetto di un centro commerciale in una mattina fredda e piovosa?
Eluana vuole farla finita perché non riesce più a sopportare l’immenso dolore che si porta dentro da quando ha visto suo padre con un’altra donna e lui se n’è andato di casa, lasciandola sola con sua madre. Nel tempo Eluana ha provato a superare il distacco immergendosi nello sport, ha tentato di non dare peso alle prese in giro dei compagni di scuola che la considerano troppo timida, o troppo strana. Ma questo non è bastato e ora ha deciso di togliersi la vita, con la speranza che sua madre e suo padre possano invece riprendere la loro.
Quella mattina al centro commerciale c’è anche Alex, un giovane ventenne addetto alla sicurezza, chiamato in servizio prima del previsto per sostituire un collega malato. E la coincidenza è vitale, perché Alex vede Eluana sul tetto, la raggiunge e si lancia verso di lei proprio mentre Eluana si getta nel vuoto.
Alex la afferra per una ciocca di capelli e la tiene sospesa finché non arrivano i soccorsi. Nel frattempo, però, Eluana batte la testa sul bordo del cornicione, perde i sensi ed entra in un mondo parallelo, dove le due parti di sé, quella debole e quella forte, si scindono e si fronteggiano. Eluana deve quindi fare i conti con le proprie paure, affrontare l’idea che ha di se stessa e scoprire dentro di sé un coraggio che non sapeva di avere.
Con uno stile fresco e moderno, l’esordiente Ilaria Siddi accompagna la sua protagonista in un mondo immaginifico in cui luoghi incantati si alternano ad abissi oscuri, in un gioco di luci e di ombre che riflette le pieghe dell’animo umano.
Seguendo il viaggio di Eluana nei propri sogni, ciascuno di noi si

mercoledì 9 gennaio 2019

RUBRICA: Viaggi da un libro


Buongiorno readers, oggi inauguriamo la prima novità di questo nuovo anno ed è la rubrica mensile "Viaggi da un libro", dove io partirò dall'ambientazione del libro per scoprire nuove città insieme.

Per iniziare ho deciso di parlarvi del libro "La stanza della morte" di Jeffery Deaver.


TRAMA:

Robert Moreno, cittadino americano e attivista a favore dei diritti dei popoli del Sud America, è stato ucciso. Lincoln Rhyme e la sua partner Amelia Sachs si mettono a in6dagare, arrivando fino alle stanze del potere del governo degli Stati Uniti. Mentre i giochi si fanno sempre più rischiosi, tra le pieghe del caso si annida la minaccia un killer con la passione per l'alta cucina, che sa usare da virtuoso i suoi sofisticati coltelli.

Iniziamo!

Il libro, come si evince dalla trama è un giallo/thriller ed è ambientato tra le Bahamas e New York, quindi il nostro primo viaggio sarà proprio alla scoperta di queste due terre...pronti a partire?

Partiamo...



Questo viaggio parte da un posto che mi ha sempre incuriosita, le Bahamas, un  uno stato insulare dell'America centrale, è un arcipelago corallino nell'Oceano Atlantico costituito da un arcipelago di 700 isole e isolette coralline alcune disabitate, altre ricolme di resort situate nell'Oceano Atlantico, a est della Florida, a nord di Cuba e del resto dei Caraibi, e a ovest della dipendenza britannica delle Isole Turks e Caicos. Grand Bahama e Paradise Island a nord sono tra le più famose e ospitano molti alberghi di grandi dimensioni. Le immersioni subacquee e lo snorkeling si svolgono presso la Grande Barriera Corallina di Andros, la grotta Thunderball (utilizzata nei film di James Bond) e i giardini di corallo nero di Bimini.

lunedì 7 gennaio 2019

Rubrica: Curiosità su Charles Dickens

Buongiorno readers, oggi sul blog torniamo a parlare di Dickens, dopo che la settimana scorsa abbiamo parlato del suo "David Copperfield" nella rubrica classici.

 

Charles Dickens
Charles John Huffam Dickens ( Portsmouth, 7 febbraio 1812 – Higham, 9 giugno 1870) è stato uno scrittore, giornalista e reporter di viaggio britannico.


Noto tanto per le sue prove umoristiche (Il circolo Pickwick) quanto per i suoi romanzi sociali (Oliver Twist, David Copperfield, Tempi difficili, Grandi speranze, Canto di Natale), è considerato uno dei più importanti romanzieri di tutti i tempi, nonché uno dei più popolari.

La rubrica si intitola "curiosità" e vi parlerò di tutte quelle cose che magari non si sanno di un autore o un libro.

Iniziamo da Dickens e da alcune curiosità in generale:



Risultati immagini per cratere dickens
  • Lo sapevate che a Dickens è stato intitolato il cratere Dickens, sulla superficie di Mercurio...io l'avevo pensato ma non ne ero certa.









  • All'autore è dedicato il Dickens World di Chatham.



Prima o poi vorrei andarci!






  • A Charles Dickens è stata dedicata una lapide al Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna che ricorda la visita del 1844 dello scrittore inglese al cimitero.
Entrata Certosa Bologna.JPG

  • Nel film Hereafter, di Clint Eastwood, il sensitivo George ascolta audiolibri di Dickens e, una volta giunto a Londra, si reca a fare visita alla casa del suo autore preferito.
Risultati immagini per hereafter sensitivo audiolibri


Però le curiosità non sono finite qui, e ne troviamo diverse anche nel libro "David Copperfield" che riguardano proprio l'autpore stesso, perchè ci sono moltissime similitudini nel romanzo o fatti che in realtà sono tratti dalla vita di Dickens.

Questo romanzo è quello più autobiografico dell'autore e quindi la possiamo considerare quasi una biografia romanzata.

Passiamo a scoprire proprio questi particolari che "David Copperfield" che in realtà sono presi dalla vita reale di Dickens.

Maggio 1849 Capitoli:1-3
  • Nato
  • Prime osservazioni
  • Un nuovo ambiente

Giugno 1849 Capitoli: 4-6

  • Cade in disgrazia
  • Viene mandato via di casa
  • Allarga la cerchia delle sue conoscenze
Luglio 1849 Capitoli: 7-9

  • Il suo "primo semestre" a Salem House
  • Vacanze. In particolare un felice pomeriggio
  • Ha un memorabile compleanno
Agosto 1849 Capitoli: 10-12

  • Viene prima abbandonato e poi sistemato
  • Comincia a vivere per conto suo, e ciò non gli piace
  • Continuando a vivere per conto suo nello stesso modo, prende una grande risoluzione
Settembre 1849 Capitoli: 13-15
  • Le conseguenze della sua risoluzione
  • Sua zia decide qualcosa per lui
Ottobre 1849 Capitoli: 16-18
  • Diventa, sotto molti aspetti, un altro ragazzo
  • Ritorna qualcuno (non vi dico chi per evitare spoiler)
Novembre 1849 Capitoli: 19-21
  • Si guardo attorno e fa una scoperta
  • La casa di Steerforth
  • Piccola Emily
Febbraio 1850 Capitoli: 28-31
  • La sfida di Mr. Micawber
  • Una nuova visita a casa di Steerforth
  • Una perdita
  • Una più grande perdita
Marzo 1850 Capitoli: 32-34
  • L'inizio d'un lungo viaggio
Aprile 1850 Capitoli: 35-37
  • Depressione
  • Entusiasmo (decisamente lunatico hahaha)
Settembre 1850   Capitoli: 51-53
  • Assiste ad una esplosione
Queste sono solamente alcune delle piccole curiosità che sono presenti nel libro ma che in realtà corrispondono alla vita reale di Dickens.

Questa rubrica ci sarà una volta a settimana con tante curiosità differenti...vi piace?