martedì 4 aprile 2017

Intervista: Gabriele Valenza autore poliedrico

Buonasera readers, oggi per voi, una breve intervista a Gabriele Valenza , autore che definirei poliedrico, visto che i suoi lavori non si possono classificare in un solo genere.




Iniziamo subito con l'intervista:

1- Ciao Gabriele, io ho avuto il piacere di leggere tutti i tuoi libri, da "Gli osservatori" fino a "Il gioco delle classi" , e si nota benissimo il crescendo che c'è stato tra il primo testo e l'ultimo, volevo chiederti, quale lavoro c'è stato dietro questo miglioramento?
Credo che molto faccia la pratica. Io scrivo ogni giorno. Con Gli Osservatori ho utilizzato un narratore esterno alla storia, con L'isola bianca: 33°22'04.0”N, 112°16'10.0”W invece il narratore è il protagonista, Duncan, ma è una narrazione al passato. Infine nel Il gioco delle classi il narratore è il protagonista ma la narrazione è al presente. L'evoluzione è una semplice sperimentazione. Volevo capire in quale fra questi differenti modi di raccontare mi sarei trovato meglio in futuro. Il mio allenamento consiste nello scrivere sempre, leggere sempre e sempre autori diversi e... ma sì, lo dico: fare le parole crociate!! :D

 Ecco che riusciamo a scovare una piccola curiosità su di te, sei un fan delle parole crociate :p hahaha

2- Adesso dimmi, che tipo di scrittore sei? Diciamo se sei uno scrittore metodico ed organizzato o se sei uno di quelli istintivi, che seguono dove li porta man mano la storia?
Sono entrambe le cose. Parto sempre da un'idea generale e poi vado di estro, se così si può dire. In realtà confido molto nei personaggi che creo, a un certo punto sono loro a dirmi che piega prenderà la storia. Io ho solo chiaro l'inizio e la fine, anche se quest'ultima non è mai esattamente uguale a come l'avevo pensata. Posso dire comunque che quando faccio uno schema mi viene molto più semplice scrivere. Direi però che sono più istintivo.

3- Ho notato leggendo tutti i tuoi libri, che non ti sei soffermato solamente su un genere, e che quindi non ti si può catalogare in un determinato settore, come mai questa scelta? Pensi un giorno di soffermarti su un solo genere?
Come ho detto, mi piace sperimentare. Cambiare genere mi offre nuovi stimoli e mi permette di sondare i miei limiti. Non credo che mi soffermerò mai su solo genere. Continuerò ad alternarli, tutti o quasi, perché ognuno mi offre la possibilità di raccontare qualcosa di diverso in contesti diversi. E io ho molta fantasia da sfogare, :D

Un pochino ho avuto modo di conoscerti, quindi, immaginavo che non avresti voluto farti etichettate con un solo genere e credo sia la scelta giusta, avendo te una grandissima fantasia. :D

4-Personalmente, conosco Gabriele Valenza come autore, invece ti chiedo, chi è Gabriele "persona"? Descriviti brevemente, con le tue passioni e i tuoi interessi, oltre la scrittura.
Lasciamo un po' di mistero. Una cosa posso dirla, sono riservatissimo.(risata) So che volevi che rispondessi a questa domanda, ma non ci sono riuscito!!

Adesso miei cari lettori, vi faccio fare due risate hahah forse rischio di essere ammazzata da Gabriele hahah ma io ve lo faccio vedere comunque :p 

eccovi svelato perché non mi ha voluto rispondere alla domanda N4, haha anche dopo le mie mille pressioni hahah gli si "bloccano le dita" quando deve parlare di lui, ma viaggiano come un treno quando deve inventare nuove storie :D

5-Nei tuoi libri, spesso porti alla luce, il lato negativo della società, ed i tuoi personaggi, non sono molto simpatici, anzi, come il protagonista del libro "Il gioco delle classi" ti fa proprio innervosire, come mai questa scelta, riguardo il lato negativo della società e degli esseri umani??
Il gioco delle classi è una critica sociale, quindi ho voluto enfatizzare il carattere di Cedric, il potere che deriva dai soldi. Cedric credo sia davvero il personaggio più stronzo che abbia mai creato. In realtà anche se al momento non puoi saperlo c'è stata un'inversione di tendenza. In parole di pioggia il messaggio è molto positivo ma anche in altre cose che ho scritto ma di cui al momento non posso parlare. Fondamentalmente mi piace mettere in luce il peggio di noi in modo che il lettore si ponga delle domande, magari confondere la sua moralità.

Confermo che Cedric è il personaggio più odioso che tu abbia inventato, è stato quello che è riuscito proprio a farmi arrabbiare con tutta me stessa hahah.

6- Dove prendi le ispirazioni per i tuoi personaggi, per le ambientazioni ma anche per la storia in se?
L'ispirazione arriva sempre da un'esigenza di raccontare qualcosa. Ma non so dirti da dove esattamente arrivi, per Gli osservatori stavo camminando in un centro commerciale e all'improvviso ebbi l'idea. Per l'isola bianca volevo semplicemente raccontare la solitudine, il post apocalittico è perfetto per questo. Per le ambientazioni invece mi piace molto scegliere luoghi in cui probabilmente non andrò mai, a parte Londra per Candice, perché non sono un gran viaggiatore. Così posso studiare un po' quei luoghi lontani e visitarli con l'immaginazione.


7-Adesso dimmi, chi è il tuo scrittore preferito?
Assolutamente William Shakespeare. Ha influenzato il mio modo di scrivere, anche se in ciò che ho pubblicato fino a ora non si nota. Mi ha aperto la mente a nuovi orizzonti. Si vedrà dal fantasy in poi, tutte cose che non so quando usciranno.

Condivido la tua passione per Shakespeare, lui è il mio grande amore, quindi ti capisco...ma dalla tua risposta ho anche notato un piccolo spoiler :) hahaha ti vedremo prossimamente nelle vesti di scrittore Fantasy...interessante,sono curiosa di vedere come ti sei mosso.

8-Oltre ad essere uno scrittore, sarai sicuramente un lettore, quindi ti chiedo qual è il tuo genere preferito?
Due anni fa avrei detto fantascienza. Ma adesso non ho un genere preferito. Cambio continuamente genere e autore. Forse anche perché scrivo di tutto :D

9-Cosa ci dobbiamo aspettare da te nel futuro? Hai qualche progetto in cantiere?
Sembra strano, ma ho sempre un progetto in cantiere :D . Ogni volta che finisco un libro o un racconto, mi prendo dai dieci ai quindici giorni per ricaricarmi e poi ricomincio. Voglio specificare che scrivo da poco, a luglio saranno due anni. In questo lasso di tempo ho scritto cinque libri e quattro racconti brevi. (Pubblicati solo tre, e due racconti brevi). Al momento sto scrivendo il sesto libro, esplorando un altro genere: il cyberpunk, ma anche qui sto sperimentando molto.

Un altra cosa che abbiamo imparato da questa intervista, è che ti piace moltissimo sperimentare, secondo me un ottima cosa.

10-Quale ritieni essere il tuo personaggio meglio riuscito?
Non saprei. La solitudine di Duncan è palpabile. Cedric è così stronzo che l'ho odiato perfino io, ma anche Alfred è riuscito bene. Direi che sono contento di tutti e tre.

Giusto, mi ero scordata di Alfred, un altro grande personaggio, riuscito sicuramente molto bene.

11-Quali sono le maggiori difficoltà che hai riscontrato mentre scrivevi?
Scrivere la fine è difficilissimo perchè da lì dipende la coerenza di tutto. Inoltre sai che sarà l'ultima cosa che il lettore leggerà. Se sbagli il finale ne risente l'intero libro. Forse il finale del Il gioco delle classi è quello di cui sono meno felice, nonostante sia perfettamente coerente e giusto.

Un finale giustissimo anche se inaspettato per noi lettori..o almeno io non ci ero arrivata hahaha.

12-Tra i personaggi che hai inventato, qualcuno si avvicina a te caratterialmente?
Forse John è quello che mi somiglia di più. Il protagonista di Gli osservatori. Gli altri sono tutti psicopatici.(risata). Fondamentalmente sono tutti e nessuno di loro.

Si forse John, anche perchè come hai detto te, sono tutti un po psicopatici gli altri, quindi mi preoccuperei hahaha.

13-Quando hai capito che volevi fare lo scrittore?
Io non ho mai voluto fare lo scrittore. Non mi piacevano nemmeno i libri (che cosa controproducente che sto dicendo) ma è la verità. Tutto è esploso all'improvviso, è stato il culmine di un percorso di ricerca interiore durato trent'anni. Questo processo mi ha portato a dire: io sono uno scrittore. Non posso fare/essere altro, per questo sono molto determinato. Può sembrare una contraddizione “esploso all'improvviso – lungo processo” ma è proprio ciò che è successo. Per me è stata una scoperta ed è arrivata dopo un anno molto pesante in cui ho dovuto rinunciare al sogno di fare il fumettista, ho dovuto fare i conti con i miei limiti. Se mi fossi incaponito non avrei mai trovato il vero me stesso.

Qui mi hai dato una mezza risposta anche alla N4, quindi sono molto contenta di leggere qualche nozione in più su di te "persona" tra le righe...quindi grazie :p

14-Dove preferisci scrivere? Hai un luogo preciso?
Scrivo principalmente sul mio portatile. Se viaggio lo porto con me. Se sono in giro e ho un'idea l'appunto nelle note del cellulare. Ho davvero tantissime note XD. Se non posso portare il portatile allora faccio alla vecchia maniera. Ho un'agendina sulla quale scrivo a penna. La uso comunque sempre all'inizio di un romanzo perché mi dà un contatto diretto con la storia e con i personaggi. Le prime dieci pagine le scrivo così solitamente.

15-Adesso, per concludere, ti vorrei chiedere di dirci la tua citazione preferita o anche una che per te è importante.
Non ho una citazione preferita. Dovrei citare ogni cosa scritta da Shakespeare.(risata)

Hahaha in effetti si dilungherebbe un bel po l'intervista se dovessimo citare tutto Shakespeare haha

FINE!

Allora readers, io voglio terminare questa intervista, ringraziando profondamente Gabriele Valenza per avermi risposto alle domande, so benissimo quanto tu sia riservato, e quindi lo sforzo nel rispondermi...anche se alla N4 hai cercato di sorvolare l'argomento, tra le righe delle varie risposte si è capito moltissimo di te,quindi veramente grazie, è stato un piacere ospitarti per questa breve intervista.
Adesso non ci resta che aspettare le future novità che hai in cantiere, sono curiosissima di leggerle.

Spero che l'intervista vi sia piaciuta...alla prossima readers!!

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